ESALTANTI SOLITUDINI
(da “Trote e Mosche in Acque Veloci” di Roberto Pragliola)
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Ormai ne ero certo: avevo perso il sentiero. Pensando di far prima avevo abbandonato il torrente e preso quel tracciato che ben presto si era dissolto.
Ora non avevo nessuna voglia di tornare indietro, così ci pensai su e decisi di raggiungere la cresta che mi sovrastava. Quando arrivai in cima avevo il lato sinistro sbarrato da un profondo dirupo. Sempre in quota cercai di aggirarlo ma mi trovavo sempre circondato da voragini. Decisi che la cosa più saggia era tornare indietro. Ma non lo feci.
Sospeso fra cresta e vette, in bilico fra baratri profondi, cercai la mia strada in esaltante solitudine.