La Pesca

LA PESCA
di Roberto Pragliola

La bollata è improvvisa. C’è qualcosa che ti appartiene in quel movimento. E allora monti la canna, il mulinello e il finale. Poi scegli la mosca. Usi gli stessi gesti di sempre, provando le stesse sensazioni mai cancellate o scalfite dal tempo.

I falsi lanci sono pochi, rapidi, sicuri. La mosca si posa come non può fare diversamente, percorre un breve tragitto in miracoloso equilibrio fra creste d’acqua irate, contorti turbinii, sciabolate di correnti spumeggianti.

Quando la trota sale a prendere l’artificiale, la sua livrea colora acqua e aria. Sembra una variopinta scia, un esile filo teso fra terra e cielo. Non reciderlo. Fai in modo che la tua mosca sia anch’essa un granello di colore come tutto ciò che ti circonda. Diventa tu stesso un granello colorato dell’arcobaleno. Lascia che il tuo animo sia ancora in grado di meravigliarsi di un falco appeso al cielo, dell’incredibile vita esistente sottouna pietra del fiume, perché la divinità è il mondo, e perciò è divina la totalità delle cose.