Stage TLT Academy 26/27 settembre 2020 – Torrente Egua (Carcoforo – Parco Naturale dell’Alta Valsesia)

 

Valsesia TLT

Danilo Farnesi e Paolo Garrone (partecipante esterno allo stage)

Carcoforo, 26 e 27 settembre 2020 – E si…  in seguito alle recenti normative covid-19 che permettono di spostarsi tra regioni, abbiamo potuto svolgere lo stage previsto da tempo sul torrente Egua nei pressi della graziosa Carcoforo, comune di 72 abitanti della Val Sermenza a 1305 s.l.m. (valle laterale della Valsesia). Carcoforo è la prima località che il torrente incontra dalla sua sorgente (Pizzo Tignaga 2400 s.l.m.) prima di confluire nei pressi di Rimasco nel Sermenza tramite il lago di Rimasco.
L’Egua è un grazioso torrente di medio-piccole dimensioni che ospita fario e salmerini e scorre, in questo tratto, in una valle verde e luminosa, aperta. Decisamente diverso quindi da tanti torrenti appenninici  spesso abituati a frequentai nei nostri stage, quasi sempre chiusi da folta vegetazione che condiziona il lancio e crea contrasti di luce che ostacolano non poco la possibilità  di seguire l’artificiale.

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Carcoforo 1305m s.l.m. (Vercelli)

Le differenze con l’ambiente appenninico non si limitano però esclusivamente alla presenza di vegetazione ripariale o alla luminosità dell’alveo. IL dislivello, o per meglio dire, il modo in cui questo è distribuito lungo il percorso può cambiare notevolmente. Se dovessimo fare un confronto con uno dei fiumi più rappresentativi della tipologia appenninica, il Nera nella parte interessata al no-kill come esempio, potremmo dire che in quest’ultimo il dislivello è distribuito in maniera piuttosto uniforme, dando vita a correnti più o meno veloci a seconda dell’ampiezza del fiume ma con una “continuità” pressoché costante (salvo brevi tratti), costringendo la pesca nei sottoriva o nei rigiri formati da ostacoli sommersi o più raramente affioranti (alberi caduti e rari massi). Nel caso dell’Egua, la pendenza non trascurabile è spesso interrotta da grandi massi e strozzature che danno vita a continue piccole cascate e correntine con altrettante buche e raschi, piccoli rigiri e occhi molto divertenti da affrontare. Il tutto con ampia libertà di movimento permessa, come detto, dall’assenza di vegetazione lungo le sponde. Ambienti decisamente diversi quindi.

 

 

 


Inutile sottolineare la necessità di sapersi e doversi adeguare, dal punto di vista del lancio, ad ambienti morfologicamento anche molto diversi. Ogni metodo d’approccio, qualunque sia la tecnica utilizzata, non può che essere suggerito dalle necessità del fiume, plasmarsi alle sue esigenze, a quello che le condizioni del momento richiedono: morfologia, livelli, condizioni climatiche ecc… Ferme restando le radici della tecnica stessa.

La TLT è un percorso che nasce dall’acqua come conoscenza e nell’acqua ritorna sotto forma di espressione artistica. E’ naturale e conseguente quindi confrontarsi con ambienti anche estremamente diversi, confronti interessanti e costruttivi che non possono che arricchire tale conoscenza, suggerire l’approccio più appropriato al fine di poter meglio affrontare ogni possibile condizione.

Componenti TLT Academy

Foto di rito alla conclusione di due giorni proficui sia dal punto di vista tecnico che dell’amicizia