È la pura verità. Come negarlo? E a chi, poi?
Roberto Pragliola è colpevole, senza attenuanti, di aver generato direttamente o indirettamente una folta schiera – una larga maggioranza, se parlassimo in termini politici – di pescatori con la mosca lungo tutto l’arco spazio temporale italiano dagli anni ’70 in poi.
Una bella responsabilità, non c’è che dire. È colpa sua se s’incontrano lungo le rive di tanti corsi d’acqua anche d’oltralpe persone attente all’ambiente che le circonda, consapevoli e rispettose della natura che le accoglie, spensierate e umili nonostante le proprie individualità tecniche. Pescatori disposti a mettersi in gioco, indipendentemente dalle ore di volo alle spalle, lancio dopo lancio, anfratto dopo anfratto. Sempre sulla cresta dell’onda di quella corrente veloce che viaggia costante e discontinua nella loro mente, prima ancora che tra la vegetazione ripariale.
Ci leviamo il cappello e pronunciamo sottovoce un grazie, molto sincero, a Roberto per averci dato a suo tempo una pacca sulla spalla e un calcio nel sedere e per aver detto a ognuno di noi vai, adesso sta a te!
D’altro canto, qualche diramazione fuorimisura nel corso degli anni c’è stata. Qualche scheggia impazzita, oggi si chiamano così, mi pare. Ogni deriva di una qualsiasi corrente primaria sembra debba portarsi necessariamente appresso la pretesa di aver scoperto qualcosa di nuovo. E di ospitare (in acqua bassa) grosse trote, autoctone e selvagge. Non si sa mai che direzione prende la declinazione del vero e dove va a parare. A quelli come noi, figli legittimi e illegittimi di Roberto Pragliola, poco importa di pescare fianco a fianco di illustri sconosciuti in ambienti altamente antropizzati, di catturare pesci di immissione pronta-pesca con ogni mezzo e a ogni costo. Non è il nostro credo, semplicemente. Non incontreremo mai sul fiume queste persone perché mai frequenteremo questo genere di ambienti. Certamente è sempre meglio respirare aria aperta piuttosto che condizionata. E ferrare un pesce piuttosto che trascorrere un pomeriggio al centro commerciale sotto casa, vittime mediatiche di un’offerta imperdibile che scade proprio questo fine settimana. In quest’ottica e in tal senso, ben venga anche il guidatore della domenica, basta che non abbandoni spazzatura lungo gli argini del fiume. Che si bagni le mani e si sciacqui la bocca, prima di far danni. E se proprio desidera correre a casa per accendere un computer al solo fine di mettere zizzania, nessuno me ne voglia…frequenti pure altri Forum, non questo. Roberto Pragliola è colpevole – Vostro Onore – ma non mettiamo gratuitamente a repentaglio la sua professionalità. Critiche costruttive, ben accolte. Pensieri e parole, domande e opinioni, comportiamoci da uomini.
Vanni Marchioni