La collezione di farfalle
di Vanni Marchioni
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C’è un momento in cui tutto diventa molto imbarazzante, dopo una prima bella serata in buona compagnia.
Primo appuntamento, va tutto bene. Anzi va tutto benissimo, oltre ogni più rosea aspettativa. Lei è bellissima e tu non hai sbagliato niente. Le hai pure chiesto di venirti a prendere a casa, adducendo una scusa molto puerile e per questo credibile. Il che ha conferito all’intero sistema un non-so-che di gradita simbiosi, paritetica e lontana da quel machismo tutto italiano che, ammettiamolo, non va più di moda. Lei è bellissima e lo sei anche tu. Il ristorante è perfetto, né troppo in né out. Cenate assieme, conversando e condividendo, ascoltandovi l’un l’altra come mai più accadrà in un eventuale futuro. Lei ride a tutte le tue battute, anche a quelle che non volevano essere tali. Su questo ci sarebbe da discutere, ma non è il momento, non rischiamo di rovinare tutto. Un buon vino bianco, nel suo cestello d’argento, accompagna con eleganza e freschezza le note musicali dolci e soffuse che creano un sottofondo semplicemente perfetto. Una cornice leggera alla vostra storia, aggiunge qualcosa senza togliere niente.
Ma siamo adulti, sappiamo entrambi che arriverà inesorabilmente un momento in cui un certo imbarazzo si percepirà, eccome, e sarà dunque opportuno pensare a qualcosa di funzionale e non banale per ovviare alla questione. Eccolo, sta per arrivare: si è fatta una certa ora e lei ti sta accompagnando a casa, ha appena spento la macchina. Uscite entrambi dalla vettura per conversare ancora un po’, fumare un’altra sigaretta, condividere con piacere gli ultimi istanti di una bella serata appena trascorsa.
S’intravede tra le righe, anzi tra le rughe (le tue), la possibilità di andare oltre. Ma come dirlo a Lei?
È in quel momento, a ragion veduta, che ti ricordi di essere un pescatore con la mosca. E sai anche di essere un buon costruttore. E non basta, sai dell’altro, hai un’ottima scorta di insetti: un’invidiabile selezione di efemerotteri, per non parlare di ditteri, tricotteri, plecotteri…e i lepidotteri? Dove li mettiamo i lepidotteri?
Tu, solo tu, puoi farlo davvero. Tu, solo tu, puoi azzardare cotanto Vintage, oltre i confini della decenza e della diffidenza. Oltre l’ignoto. Oltretutto, oltremodo e oltremisura: “che ne dici di salire a vedere la mia collezione di farfalle?”
Vanni Marchioni