NON NE VALE LA PENA
(da “Trote e Mosche in Acque Veloci” di Roberto Pragliola)
Aveva insistito tanto e da lungo tempo, così alla fine avevo acconsentito. Partimmo presto, e prima di iniziare a pescare ci lasciammo alle spalle un lungo tratto di torrente. Risalimmo per gole, brevi pianori e pareti di roccia. Bevemmo l’acqua del torrente e pescammo trote dai colori meravigliosi in luoghi ove ancora il vento soffia libero, non vi è nulla che spezzi i raggi del sole e ogni cosa respira liberamente.
Al ritorno, distrutto dalla fatica, mi disse che ero pazzo, per prendere una trota non era affatto necessario fare gli scalatori. Bastava andare sul fiume Magra con l’acqua a cento metri dall’auto, per esempio. Che senso aveva fare tutta quella strada. Tutta quella fatica. Acconsentii.